Invecchiare, attraversando i sentieri della nostalgia

Il tempo passa e ci si accorge ad un certo punto che si è invecchiati.  Quel problema di salute, delle rughe ormai sul volto, la vita che è cambiata e se ne prende atto. Pensare alla   vecchiaia significa  guardare al cambiamento, poiché la vita è in continuo mutamento e gli equilibri si trasformano con gli anni.  La frenesia  lascia spazio alla lentezza, il tempo si dilata e lo sguardo si volge  maggiormente al passato .  Invecchiare significa anche attraversare i sentieri della nostalgia. Guardandosi  indietro ci  si trova a rimaneggiare i ricordi, riannodandone i fili   per   potersi riconciliare  con la propria storia. In questo viaggio a ritroso ,  si incontrano lungo la strada dei rimpianti o  dei  rimorsi, si rievoca   ciò  di cui   ci si pente o che  sarebbe potuto  essere diverso, ma anche  ciò che   non può  più tornare come prima.  Se nel rimorso il ricordo è accompagnato da un vissuto di colpa, nel rimpianto  prendono forma desideri irrealizzati,  come miraggi lontani che si scontrano con la vecchiaia.

La nostalgia offre invece un  sapore agrodolce, nel volgersi verso  persone e  luoghi lontani che hanno lasciato un eco nella memoria.  A differenza del  vissuto di  tristezza nella  perdita, la nostalgia  evoca il  piacere del ritorno a qualcosa di familiare , dove ritrovare aspetti preziosi e singificativi .  Spesso  si sentono  anziani ripetere  con gioia eventi stampati nella mente, come tracce indelebili che li tuffano nei ricordi. Alla pari di  un lutto incompiuto  l’esperienza non sembra completamente perduta, come nel sentimento della malinconia. Diverso invece   se  la nostalgia  diventa  rifugio  per la vita dell’ anziano ,  trasformandola  in   un esilio dalla giovinezza , quale  unico periodo veramente felice. Alcuni anziani  infatti rifiutano l’avanzare del tempo, poiché   confinano nel passato  tutta la loro identità, come se fossero rimasti immutabili, scolpiti ad allora.  La propria immagine  sembra   congelata, ancorata a quell’ unico aspetto   di sé veramente gratificante: quell’ex combattente, la ragazza adulata, una madre ammirevole.

In questi casi  la nostalgia diventa   un atto  di ribellione contro il  volgersi del tempo, un rifiuto verso la trasformazione  della propria  storia.  E’ come se  il  passato  fosse percepito   come  un tempo immobile o un sito abitativo dove dimorare per l’eternità. Ma altre volte  la nostalgia   è un sentimento transitorio, che nasce   per  recuperare   qualcosa che si vuole mantenere  ancora vivo  e che può dotare   di un  senso diverso  il presente.  Mi viene  in mente  il  viaggio nostalgico  intrapreso dal protagonista di “ Una storia vera”, un film di David Lynch del 1999, con le meravigliose musiche di Angelo Badalamenti. Alvin Straight  è un anziano che con un piccolo trattorino attraversa lentamente chilometri di praterie americane, per andare a trovare il fratello con il quale non si parla più da dieci anni. Come superare il silenzio del tempo trascorso?

Il viaggio  di Alvin diviene  un tentativo di   azzerare la distanza tra se ed il fratello, recuperando ricordi, vincendo rimorsi, attraversando la nostalgia della giovinezza. Confidandosi con un uomo che incontra lungo la strada afferma “non so ancora perché ci siamo arrabbiati  mio fratello ed io , ma ora non importa voglio fare pace e  stare di nuovo  con lui, guardare le stelle come  facevamo  tanto tempo fa”. Muoversi  lentamente  con il suo strano mezzo  permette  ad Alvin di capire,  lasciandosi indietro le pianure ,  i campi di grano e   le montagne, giungendo  fino  a casa del fratello  . La lontananza  affettiva tra i due   si può  finalmente annullare, solo dopo averla rivissuta e metabolizzata.  Ecco allora che   la  nostalgia   traghetta l’ anziano  nel  passato,   come  fosse un   tempo  vitale  dove transitare temporaneamente,  per  riprendere della linfa volta ad  influenzare ancora  il  presente. Ricordando e rielaborando,  ci si può riconoscere  un  evoluzione e la vita  può  restare un canovaccio da reinterpretare, anche nella vecchiaia.

Dott.ssa Angela de Figueiredo

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