I segreti di famiglia a volte si tramandano da generazioni, come scrigni chiusi che passano di mano in mano. Se il segreto diventa un marchio della comunicazione familiare, colora le relazioni di mistero e di non detti. Che sia un evento, un sentimento, un groviglio di pensieri, si fa portatore di ombre ed intenzioni da nascondere. E’ importante distinguere l’operazione di occultamento nel segreto dal bisogno di privatezza del riserbo. Quest’ultimo infatti ha che fare con la necessità di proteggere aspetti privati dalla conoscenza altrui ed è una caratteristica indispensabile per la differenziazione individuale ed il mantenimento dei confini personali. Il riserbo dei genitori su alcune questioni private della relazione di coppia, come la sessualità ad esempio, è funzionale nel rapporto con i figli. Oppure per gli adolescenti mantenere il riserbo con i genitori su alcune esperienze che si fanno fuori casa, fa parte del processo di individuazione dei figli.
Anche il segreto implica una omissione comunicativa di qualcosa, ma a differenza del riserbo l’intento relazionale si accompagna spesso a tornaconti personali e ad aspetti manipolatori del rapporto. L’operazione di occultamento infatti, esprime spesso nodi familiari difficili da sciogliere, alleanze e motivazioni sotterrane che vincolano chi vi ruota intorno. Non è tanto il contenuto del segreto a determinarne la sua significatività, quanto la rilevanza che gli viene data nel sistema familiare. Se intorno alla modalità del segreto si struttura la famiglia, esso diventa quasi tossico, alimentando la disfunzionalità della comunicazione profonda nei rapporti familiari. Ad esempio confidare i tradimenti di coppia al proprio figlio, rendendolo un confidente speciale a discapito dell’altro genitore, esprime un capovolgimento importante della relazione, In questo modo si alimentano coalizioni ed alleanze interne alla famiglia, caricando i rapporti di non detti. In altri casi ciò che resta celato viene addirittura sostituito con una versione distorta della realtà e i legami familiari si caratterizzano per operazioni di falsificazione e mistificazione della verità.
Un esempio di questo tipo di comunicazione paradossale è quello che viene chiamato “doppio legame”, ovvero un rapporto in cui emerge una significativa contraddizione tra ciò che viene affermato a livello verbale e ciò che si comunica a livello non verbale (gesti, atteggiamenti, tono di voce, ecc.), confondendo il destinatario del messaggio. E’ come se la comunicazione in queste famiglie non potesse fare a meno di nascondere certi aspetti, restando in una zona di ambiguità e di incompiuto, volta a mantenere un equilibrio asfittico. La rivelazione di qualcosa fino ad allora rimasto segreto può comportare infatti una ridefinizione del rapporto, in maniera spesso anche molto determinante. Nella famiglia in cui prevale la modalità del segreto, è come se non ci si potesse veramente svelare, come se una comprensione reciproca più profonda, con tutte le contraddizioni della relazione, aprisse all’ignoto e potesse distruggere il sistema familiare. Allo stesso tempo il segreto oscilla continuamente, tra aspettative di occultamento e di svelamento. Costituisce un segno di un conflitto tra ciò che si vorrebbe nascondere all’altro di sé stessi e ciò che invece si vorrebbe in fondo far conoscere. Diceva Freud ”chi ha occhi per vedere ed orecchie per intendere si convince che ai mortali non è possibile celare nessun segreto. Chi tace con le labbra, chiacchiera con la punta delle dita, si tradisce attraverso tutti i pori.” A volte infatti ciò che si cerca di tenere segreto, che non si vorrebbe dire o mostrare, sfugge poi da altre parti, rivelandosi comunque nella relazione.
Il segreto è anche un tabù, un impossibile a dirsi, un sintomo di qualcosa in attesa di essere decifrato. Se da un lato il segreto è il perturbante, che si teme esponga alla vergogna ed al giudizio, ad essere visti nei propri desideri e timori più oscuri, dall’altra costituisce anche un’opportunità, per poter rivelare e fare i conti con le contraddizioni della relazione. Sciogliere l’enigma del segreto può aprire quindi a nuove consapevolezze nella famiglia, spesso dolorose, ma anche ricche di un potenziale di espressione individuale e relazionale. Per potersi evolvere ed aprire a dei cambiamenti il sistema familiare incistato nel segreto , si trova a rompere il muro di omertà che tiene incastrati e bloccati reciprocamente i suoi membri. L’elaborazione del messaggio contenuto nel segreto forse non sarà facile, ma allo stesso tempo la verità di cui si fa portatore, con le sue contraddizioni, può offrire alla famiglia un’occasione significativa per un’esperienza intersoggettiva diversa.
Dott.ssa Angela de Figueiredo
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