La fuga nell’alcol

A tanti sarà capitato di bere alcolici almeno una volta nella vita. C’è chi ama sorseggiare una birra con gli amici, chi ha bisogno di accompagnare i pasti con del vino o chi beve solo per brindare in una grande occasione. Possiamo dire che bere alcol è un’ abitudine umana che ha origini antichissime e che muta a seconda dei diversi luoghi e costumi. Anche l’atteggiamento personale verso l’alcol varia notevolmente: alcuni ne fanno un uso saltuario, altri ne abusano, altri ancora sperimentano una vera e propria dipendenza. Ma cosa hanno in comune questi diversi tipi di esperienze ed in cosa invece si differenziano?

Innanzitutto l’alcol è una sostanza che produce degli effetti sul sistema nervoso centrale, simili a quelle indotte da farmaci o droghe. L’etanolo contenuto nelle bevande, può stimolare reazioni euforizzanti ed attivanti, o al contrario può avere un’azione ansiolitica e sedativa. La sostanza alcolica ha un ruolo significativo nella regolazione dell’umore, favorendo un allentamento delle inibizioni ed un’espansione dell’immaginazione. Mentre chi beve saltuariamente per lo più sperimenta queste sensazioni positive, chi ne abusa si confronta invece anche con degli effetti negativi come repentini cambiamenti di umore, difficoltà di concentrazione o insonnia.

E’ stato riscontrato che nell’abuso spesso si tende ad usare la bevande  come fosse un  analgesico , finalizzato a lenire la sofferenza psicologica ed i dolori dell’esistenza. Solitamente gli stati d’animo da cui si vorrebbe fuggire hanno una valenza negativa come ansia, aggressività, tristezza o vergogna. Il bisogno di bere può diventare forte proprio perché la bevanda offre delle esperienze sensoriali che stimolano una sorta di stato alterato di coscienza, che aiuta a prendere una certa distanza dalla realtà e da vissuti personali difficilmente elaborabili. Questo tipo di esperienza  può diventare dunque una sorta di “rifugio della mente” per proteggersi dal caos interiore ed allentare pensieri e ricordi dolorosi. Tale tentativo consolatorio spesso però fallisce, poiché fa più appello  ad un sostegno esterno,  di tipo sensoriale e meno alle risorse  interne della persona.

In realtà è il mantenimento di un contatto con se stessi e con i propri vissuti , che favorisce un elaborazione di ciò  che si prova e delle difficoltà di relazione. Quando si cerca una fuga attraverso l’alcol invece, le problematiche che si evitano spesso non scompaiono, ma si riaffacciano alla coscienza nuovamente con il loro vigore. Se l’alcol comincia ad assolvere principalmente questa funzione, è importante chiedersi come mai la sostanza sembra un’isola ideale dove rifugiarsi per far scomparire i propri problemi. Cosa sta accadendo nella propria vita con cui non è  facile fare i conti? Chiedere un aiuto psicologico può essere utile quando la  bevanda alcolica sta diventando la modalità principale per gestirei conflitti interni.  L’ elaborazione più profonda dei motivi del disagio infatti aiuta ad interrompere la spirale dell’abuso, trovare un diverso rapporto con se stessi e riscoprire le proprie risorse psicologiche per affrontare le difficoltà.

Dott.ssa Angela de Figueiredo

 

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