Scoprire attraverso il gioco

Molto si è detto e scritto sull’importanza del gioco per il bambino. Autori come Freud, Winnicott, Melanie Klein, Piaget, Vygotskij, solo per citarne alcuni, ne hanno sottolineato il ruolo fondamentale per lo sviluppo dei processi cognitivi e affettivi del bambino. Soprattutto è stata evidenziata la funzione di simbolizzazione insita nel gioco, attraverso la quale il bambino esprime il proprio bisogno di conoscere e di intervenire in modo attivo e creativo sulla realtà ricreandola. Il processo di simbolizzazione nasce dalla necessità del bambino di dare senso alle proprie esperienze ed è fondamentale per la costruzione della sua identità. Intorno ai 18 mesi con lo sviluppo della capacità simbolica il bambino inizia a sperimentare la finzione ludica: un oggetto, un’azione o una situazione vengono utilizzati per rappresentare qualcos’altro inventando situazioni immaginarie. In questa categoria rientrano i giochi i simulazione ed emulazione del mondo degli adulti (far finta di…, role play), giochi di costruzione (lego, puzzles), l’uso di burattini, bambole. Il gioco simbolico consente di rappresentare mediante simboli, immagini, nomi, pensieri, qualcosa che non è presente ma che può essere evocato mentalmente.

E’ tramite il gioco che il bambino comincia a conoscere il mondo, gli altri e se stesso, usando gli oggetti per simbolizzare la sua esperienza. Giocando con la bambola e tutti gli accessori (pentoline, cucine, case), i bambini riproducono le loro conoscenze sulla vita domestica e allo stesso tempo mettono in scena il proprio mondo relazionale ed emotivo. Nel gioco di finzione il bambino sperimenta anche la possibilità di ri-creare i propri vissuti e avviare così processi trasformativi del proprio sé e dell’ambiente che lo circonda. Il gioco, attraverso la simbolizzazione dell’esperienza permette infatti di elaborare vissuti, emozioni e sensazioni. Come il sogno nell’adulto, il gioco è espressione dell’inconscio in quanto i suoi contenuti sono in relazione con certe emozioni legate alle situazioni che il bambino sta vivendo.

Nel gioco vediamo all’opera il “come se”, ovvero la creazione e la partecipazione a mondi immaginari, che affiancandosi alla realtà, permettono al soggetto di ridefinire la propria esperienza e di rendere la realtà meno dolorosa trasformandola in gioco. Il pensiero metaforico, il “come se” permettono al bambino di usare le sue conoscenze per comprendere fenomeni nuovi e per dare significato e realtà a nuovi modi di vedere se stesso e gli altri. Ogni cosa può essere qualsiasi altra cosa: un sasso può essere un pianeta, una molletta può essere un soldatino, due strisce di gesso sul pavimento una pista automobilistica.

Le attività ludiche a cui i bambini si dedicano si modificano di pari passo con il loro sviluppo intellettivo e psicologico, ma rimangono un aspetto fondamentale della vita di ogni individuo in tutte le fasce d’età. Possiamo infatti osservare come la simbolizzazione ludica sia un fattore importante anche per la creatività dell’adulto che si esprime attraverso la capacità di “giocare ancora con l’immaginazione”. Sostenuto dalle possibilità trasformative dell’attività di simbolizzazione ludica, l’individuo può dare forma alle proprie aspirazioni, esplorare nuove direzioni in cui scoprire modi differenti di vedere la realtà.

Dott.ssa Margherita Rosa

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